15 novembre 2007

Giovani mostri o mostrificati?

Ragazzi che filmano col solito videofonino una compagna di classe schiacciata sotto un autobus. Il filmato viene anche messo in internet e chi ha fatto in tempo a vederlo dice che qualcuno rideva.

Un fatto ignobile, spaventoso. Non è la morte della ragazza che fa notizia e che ci spaventa, siamo abituati agli incidenti mortali purtroppo, ci spaventa il vuoto morale dei giovani, l'abisso di indifferenza in cui sono caduti, la loro evidente disumanità.



Leggo questa notizia proveniente da Modena sul portale Libero che non ci risparmia la foto del corpo riverso sotto l'autobus e il sangue sull'asfalto. Quindi, prima di depositare qui un commento sbagliato com'era accaduto per il caso del ragazzo down picchiato in classe (si vide poi che i fatti erano molto diversi da come furono presentati dai media) proviamo a ragionare con calma: sarà vero? chi ha filmato la scena l'ha fatto con una raccapricciante compiacenza oppure pensava di fare un utile servizio di documentazione? chi rideva aveva capito cos'era successo? ecco, anche qui bisogna stare attenti a non sparare giudizi avventati. L'orrore di questi giovani senza cuore potrebbe stare solo negli occhi di chi li guarda.

Nei siti internet esistono migliaia di repliche dei video girati nelle aule scolastiche. Sono siti che come il TG amplificano ogni idiozia per fare scalpore. Descrivono scuole nel caos, bullismo incontrollabile, buffonerie di insegnanti senza vergogna, in una continua gara a cercare sempre il peggio. Molti di quei video sono banali cretinate e nella scuola seria di tanto tempo fa, quella ben rappresentata nelle scene felliniane di Amarcord, si faceva sicuramente peggio. Gli insegnanti hanno sempre dovuto gestire (e anche sopportare) le intemperanze degli alunni. E' il loro mestiere, ma in questi ultimi tempi sono rimasti soli: le famiglie sono distratte da altre necessità, talvolta si sentono in dovere di proteggere i figli nascondendone tutte le colpe; la TV propone modelli di perfidia che andrebbero completamente banditi come le insolenze di Mammucari, i giochetti di Enrico Papi, gli improbabili impiegati di Camera Cafè, le zuffe dei reality show senza contare le centinaia di scene cruente che comunque producono assuefazione alla violenza. Adesso stiamo anche sdoganando il razzismo.

I giornalisti non conoscono più limite nel mostrare l'orrore e sono sempre pronti a trasformare i criminali in personaggi da rincorrere che diventano divi dello schermo davanti a ragazzi per i quali lo schermo è l'unica realtà degna di attenzione.

Chi volesse davvero educare bene le nuove generazioni quale modello potrebbe usare? i conduttori televisivi? i giornalisti? i politici? gli imprenditori? i sacerdoti? c'è ancora qualche categoria presentabile? fino a pochi mesi fa avrei detto che restano gli insegnanti, le maestre, ora no, dopo Rignano e i videoclip nelle aule anche loro sono stati gettati nel fango. I ragazzi sono soli.

Noi li abbiamo lasciati soli. Li abbiamo lasciati davanti ad uno schermo dove la morale, il gusto, il contegno, la dignità, sembrano scomodi intralci. I palinsesti sono decisi da gente che non s'abbasserebbe mai ad ascoltare i consigli di un misero Karl Popper. Perciò è inutile chiedere qualcosa ai burattinai dei teleschermi e dei videogiochi. Inutile chiedere perché loro le scene peggiori possono trasmetterle, perché possono anche dire che la ragazza morta era "marocchina", che valore informativo può avere questo dato personale che la legge sulla privacy considera un dato sensibile e quindi dovrebbe restare riservato ? Loro creano i mostri e poi li additano al biasimo delle folle. Loro sono sempre dalla parte giusta. I ragazzi sono sempre dalla parte sbagliata.
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